
1- Il personaggio. L'Hellboy di "golden army" è diversissimo da quello di Mignola. Troppo sborone. Fa battute cretine quando proprio non se ne sente il bisogno e dimostra un'ignoranza e una superficialità che non appartengono al personaggio dei fumetti. Sembra un grosso deficiente rosso col QI di una zampogna i cui unici argomenti validi sembrano essere cazzotti e armi.
2- L'intreccio narrativo stenta a stare in piedi. Trama veramente esile (ok, non che le storie a fumetti di Hellboy siano poi 'sti gran capolavori di sceneggiatura).
Detta così sembrerebbe che il film sia solo l'ennesima americanata del cazzo.
E, per un verso, lo è.
Però.
Però c'è Del Toro.
E c'è il resto del film.
Il resto il film è meraviglioso. Senza mezzi termini. Del Toro sembra aver visto 50 volte ogni singolo fotogramma di ogni singolo film di Gilliam. E da Gilliam sembra aver preso l'immaginario fantastico che mette in scena. Rivisto, personalizzato e con un'impronta tutta europea. Visivamente il film è assolutamente suggestivo e vagamente disturbante. Altro che 300. Prendete la parte fantastica del "labirinto del fauno", moltiplicatela per cento e il risultato sarà questo film.
Se poi ci fosse stata anche una trama solida e personaggi convincenti anche solo la metà del "labirinto" sarebbe stato molto meglio.
Ma di questi tempi non si può pretendere troppo da un film tratto da un fumetto.