giovedì 29 novembre 2007

Hush-Hush e il magico mondo dei comics

Ci sono alcune cose che proprio non riesco a spiegarmi. Tanto per cominciare mi chiedo perché siamo tutti animati da questo voyerusmo morboso per cui rallentiamo per guardare un ammasso di lamiere contorte. Cos'è che ci spinge a tenere gli occhi fissi sullo schermo quando vediamo qualcosa di brutto e/o violento? Perché la gente guarda i programmi della De Filippi? Perchè guardiamo "E!-entertainment"? Perché il Sun vende millemila copie al giorno? Perché il blog di Selvaggia Lucarelli fa record di accessi? Perché io stesso da una settimana a questa parte almeno una volta al giorno faccio visita ad un blog che trasuda veleno come quello di "oltreinfinito"?

Anche se sono praticamente sposato con una psicologa sono una persona fondamentalmente sana. Almeno credo. E allora? Boh!
Vi aspettate una risposta? No, non ce l'ho. So solo che il pescare nel torbido è una cosa che affascina tutti. Mi piacerebbe fare la santarellina e puntare il dito ma francamente non posso. E NON cercate di convincermi che santarelline siete voi perchè non ci crederei.
Potenzialmente sarei un gran lettore di "Hush-Hush" (chi legge Ellroy sa di cosa sto parlando).

Credo che in italia si senta la mancanza di fogliaccio come quello. Certo, potreste ribattere che abbiamo i vari "Novella 2000" ecc. ma quelli sono troppo soft. Non vanno a rimestare nella spazzatura vera. Voglio dire, non leggi mai di rockstar nostrane che fanno festini con groupies minorenni, se capite cosa intendo.

Anche se, a pensarci bene, non è che mi freghi tanto delle rockstar. In fondo mi occupo di fumetti.

Ecco. Quello di cui si sentirebbe veramente la mancanza è un giornalaccio scandalistico veramente peso che si occupa del magico mondo del fumetto. Vuoi mettere? "Lo sceneggiatore Pinco preso in castagna confessa: Yeah! Il figlio della sceneggiatrice Pallina è mio!" oppure: "La disegnatrice Cippola ammette: Si, mi hanno fatto disegnare la/il/lo graphic novel perché l'ho mollata a tutti!" Con tanto di nomi e voti alle prestazioni. O magari:"Clamoroso! Armando Rossi colto in flagrante con Juliana Moreira!". Magari. Magari in questo modo molta più gente comincerebbe a leggere fumetti. Gli autori sarebbero finalmente delle vere rockstar. Il denaro comincerebbe a scorrere a fiumi. Per gli esordienti e i wannabe sarebbe più facile: basterebbe farsi beccare in situazioni ambigue insieme ad un autore conosciuto e il gioco sarebbe fatto! Che pacchia!

In fondo: non è quello che succede a Hollywood?

lunedì 26 novembre 2007

Boh? Niente in particolare.


Sono Vivo.
Sono a pezzi.
Sto lavorando ad una storia di enduristi di cui avrete qualche anticipazione fra qualche settimana. Si, di enduristi. Quelli che vanno in moto per i campi. Sto anche disegnando il secondo volume di Ravenstock. Ma questo si suppone che già lo sappiate, visto che la cosa è stata ampiamente annunciata. I tempi di Lavoro sono strettissimi e tendo a volte a confondere i due progetti. So già che finirò col disegnare per sbaglio il povero Ford che sguazza nel fango su una Husqvarna attirando su di me il castigo divino di Susanna e dei miei editori. Insomma : normale routine.

La mia macchina mi da un sacco di noie e direi che con la Volkswagen ho chiuso definitivamente. (lo so, non ve ne frega niente ma dovevo dirlo perchè questa cosa mi fa impazzire e sono stufo di vedere il cruscotto che continua ad illuminarsi come un albero di natale.)

Ho appena finito di leggere "L'uomo dei cerchi azzurri" di Fred Vargas e ho deciso che adoro il commissario Jean-Baptiste Adamsberg, del commissariato del quinto arrondissement di Parigi. Ormai gli spetta un posto d'onore nella galleria dei miei sbirri preferiti. Proprio accanto all'ispettore Jack Frost del comando di polizia di Denton, cittadina britannica a nord-ovest di londra. Due personaggi diversi, quasi opposti. Ma li accomuna il fatto di non avere la più pallida idea di quello che stanno facendo. Naturalmente questo li accomuna anche a me. Suppongo che sia questo a far scattare il tranfer.

Credo che sia tutto. Non parlerò di Lucca perchè tutto è già stato detto -e meglio- da altri. E anche perchè a Lucca sono stato risucchiato in un gap spazio-temporale in cui in 4 giorni non ho avuto il tempo di fare metà delle cose che avrei voluto fare e parlare con la metà delle persone con cui avrei voluto parlare.

E, per finire, la vignetta che vedete non c'entra assolutamente nulla con tutto ciò di cui ho parlato in questo post. Così.

Vostro stanchissimo.