giovedì 28 febbraio 2008

Fantasy, Madadh e Mantova

Non mi è mai piaciuto il fantasy. Volevo cominciare così ma sarebbe stata una grossa bugia. In realtà quando adolescevo di fantasy ne leggevo a pacchi. La passione per il genere è durata un paio d'anni e si è conclusa con "le nebbie di avalon", libro che a suo tempo avevo anche apprezzato. Dopo le nebbie di avalon ho smesso. Perchè? Boh. Semplicemente questi romanzi di supereroi medievali cominciavano ad annoiarmi. Non sopportavo più draghi e maghi e tutti gli orfanelli che alla fine si rivelavano di nobili origini.

A dirla tutta non sopporto la maggior parte di qualsiasi tipo di storie, fantasy o no, in cui i protagonisti sono nobili e potenti. E magari anche tormentati. Dico io: ma che cazzo hai da essere tormentato se sei nobile e potente? Male che ti vada ti trasferisci in qualche paradiso tropicale e i soldi di famiglia te li sputtani in sexanddrugsandrockandroll. O forse sono io a non essere abbastanza nobile e potente da capire il tormento dell'essere nobili e potenti, mah?
Ma questo è un altro discorso.

Torniamo al fantasy. Non mi piace, dicevo. Mentre continua a piacermi la mitologia classica. E mi piace anche la rivisitazione che autori capaci sanno fare di eventi e personaggi della mitologia classica. Ho adorato "american gods" e "i ragazzi di anansi". Gaiman per queste cose è un genio e, udite udite, non è l'unico che io conosca capace di trattare certi temi e cavarsela egregiamente. C'è un altro autore, italiano (incredibile ma vero), capace di giocare coi personaggi della mitologia classica e tirare fuori dei piccoli capolavori. A onore del vero gli autori sono due. Uno scrive. L'altro scrive e disegna. Perchè naturalmente sto parlando di fumetti. L'incredibile duo è composto da Tommy Destefanis e Mik Bertilorenzi. Insieme hanno creato un universo che stravolge la mitologia in un modo che non osavo immaginare contaminandola di elementi rock e punk assolutamente visionari.

Madadh è il genere di fumetto per cui impazzirebbe Terry Gilliam, tanto per intenderci. Il primo volume di quella che dovrebbe essere una serie irregolare ha il titolo di "la mia vita è Buia" (la "B" maiuscola non è un refuso) ed è diviso in quattro capitoli disegnati da quattro autori diversi: Michele Bertilorenzi, Alberto Massaggia, Francesco Trifogli e Matteo Scalera. Semplicemente bellissimo.


Il volume è uscito a Lucca lo scorso novembre e dovrebbe essere nelle fumetterie a partire da maggio. Se non vi va di aspettare potete fare un salto alla fiera di Mantova dove saranno presenti anche gli autori che potrete perseguitare con richieste di dediche e disegnini. Credetemi, ne vale la pena.
Il mio personale problema in tutto questo è che gli autori, maledetti, hanno deciso di etichettare il loro lavoro come "fantasy" e quindi non posso più sostenere con una punta di spocchia che "a me il fantasy non piace". Anzi, appena il tempo e i francesi me lo permetteranno voglio disegnare un episodio di Madadh.

A Mantova io ci sarò domenica. Naturalmente insieme a Susanna. Susanna la potete beccare in giro. Me mi potete beccare allo stand di Arcadia a realizzare disegnini del dolce Ford Ravenstock o, preferibilmente, al bar.

PS. Si, il simpatico suino che vedete in alto sotto il titolo è opera di Mik ed è uno dei personaggi di Madadh, o meglio, del prossimo volume.

lunedì 25 febbraio 2008

194

La mia vita privata è la MIA vita privata. Non voglio intromissioni da parte di chi mi dica cosa farne. Soprattutto se chi pretende di darmi ordini è tanto fuori di testa da propugnare lo sterminio di metà della popolazione mondiale per diffusione di HIV vietando l'uso di profilattici. Soprattutto se chi pretende di darmi ordini è un gruppo di integralisti religiosi. Soprattutto se lo fanno facendo pressione su QUESTA classe politica pronta a scaricare su di ME le cazzate del vaticano a cui non hanno il coraggio di dire di no. Anche se quelle cazzate prescindono qualsiasi buon senso.
Ok, il medioevo è taaaanto figo. Ma solo nei film. E nessuno di noi vorrebbe tornare a viverci per davvero, no?


Ok, non sono una donna e, in tutta franchezza, sono felice di non esserlo. Soprattutto di questi tempi.

Per cui io sono con loro:

http://www.firmiamo.com/liberadonna

Fate un salto sul sito.

Poi decidete voi se firmare o no.

Io ho firmato. Naturalmente.

venerdì 22 febbraio 2008

Bambini

Prendo spunto dal bravo Luca per postare anch'io l'illustrazione realizzata per "children no more".

Per quei due o tre che non lo sapessero se cliccate sull'immagine la vedrete ingrandita.

Faccio anche un copincolla, sempre dal blog di Luca, per spiegare di che si tratta:

Children no more è una mostra organizzata da Alessandro Dezi con il supporto logistico dell'Associazione Onlus "Karibu", che si occupa di missioni umanitarie nei paesi in via di sviluppo.
La mostra, dal titolo “Children no more” ha per tema la violenza sui minori, in ogni sua accezione; è prevista per la primavera del 2008, partendo dalla città di Colleferro (RM) per poi diventare itinerante in diversi paesi d'Italia nei due anni successivi.
Lo scopo è quello di reperire fondi (tramite offerta libera) per sovvenzionare i progetti umanitari, fondi che andranno interamente devoluti.
Fra gli autori che hanno già aderito:
Elena Casagrande, Barbara Fagiolo, Onze, Maurizio Ercole, Gianluca Costantini, Davide Reviati, Manuel De Carli, Paolo Bacilieri, Massimo Giacon, Mauro Cicarè, Marco Dominici, Sergio Algozzino, Alberto Corradi, Emiliano Mammucari, Arianna Rea, Niccolò Storai, Silvano, Ivan Manuppelli, Giuseppe Palumbo, Giuseppe Manunta, Mauro Cicarè, Maurizio Ribichini, Stefano Piccoli, Andrea Domestici, Paolo Di Orazio, Alberto Ponticelli, Paolo Parisi,Genea, Nicoz, MP5, Thomas Bires, Luisa Montalto, Armin Barducci, Rocco Lombardi, Antonella Platano, Simone Pieralli, Alessandro Baronciani, Stefano Misesti, Simone Lucciola, Claudio Parentela, VageenaDispenser, Remo Fuiano e altri.

That's all

mercoledì 6 febbraio 2008

Plin-Plon! Comunicazione di servizio.


Usare il termine "massacro" è eufemistico. Comincio a disegnare dopo colazione (caffè e sigarette, la "colazione dei campioni") e smetto quando sono cotto. Stacchi per pranzo e cena. Per il resto "no news, good news". E' tutto. Non è un problema avere mezz'ora libera. Il problema è avere quella mezz'ora e nel contempo essere lucidi abbastanza da scrivere qualcosa che abbia un senso. Non appena capiterà questa combinazione posterò un nuovo post. Giuro.