mercoledì 16 aprile 2008

Working for the clampdown

Per favore qualcuno mi spieghi questa voglia d'america che ha preso tutti. Cos'ha l'america? Perchè tutti i disegnatori che conosco vogliono andare a lavorare per il mercato statunitense? Per le paghe? Per il prestigio? Per entrambe le cose? Certo non per i soggetti e le sceneggiature.

Capisco che uno voglia lavorare per la vertigo, ok.
Ok, anche a me piacerebbe disegnare un ciclo di "hellblazer" o uno di "house of secrets".
Ma fuori dalla vertigo?
Cosa puoi fare se non disegnare storie di personaggi ipertrofici vestiti di tutine attillate che si gonfiano di botte come zampogne pagina dopo pagina?

Si, lo so che non tutte le storie di supereroi sono così, lo so che ci sono anche volumi come watchmen, powers e arkham asylum ma so anche che sono eccezioni e che la qualità media dei soggetti e delle sceneggiature delle serie regolari è molto bassa e resto veramente perplesso quando vedo alcuni miei amici, persone dall'immenso talento, sprecati a disegnare tavole su tavole di cazzate.

Spiegatemi. Non capisco.
Non capisco perchè in questo momento alcuni fra i maggiori artisti italiani del fumetto stiano lavorando negli stati uniti su sceneggiature al limite dell'osceno.

Intendiamoci, capisco la scelta se l'unica alternativa è pubblicare in italia dove fuori da disney e bonelli il mercato non consente ad un autore di vivere del proprio lavoro. Capisco -anche se un po' meno- la scelta se sei un tipo a cui piace quella roba di gente svolazzante.

Ma capisco anche Brian Wood che durante l'ultima edizione di Lucca Comics non capiva perchè mai gente così brava come quella che gli mostrava i portfolio volesse lavorare per l'america.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso che la risposta sia la più banale (e la più antica) del mondo:

i soldi.

Susanna Raule ha detto...

Penso che la risposta sia la più banale (e la più antica) del mondo:

i soldi.


Ale, ma lo sai quanto pagano per le genti volanti, se sei a)italiano e b)mai pubblicato negli States?

Meno di Bonelli, te lo dico io.

Ma alla fine, lo sai, Armando, è lo stesso tipo di lavoro: se a uno gli viene più semplice/gli piace di più il segno realistico va in Bonelli, se preferisce disegnare pettorali ipertrofici finisce alla Marvel.

Mica tutti sono disposti a fare la fame a tempo indeterminato per fare solo quello che vogliono. Tu sì, lo so, io ad esempio no, e lo sai benissimo.
Hey, alta la bandiera degli impuri di spirito!

E poi, giustamente, c'è anche chi non sogna che di disegnare tutine colorate e mega-scazzottate. Cos'è, non c'è più libertà d'orientamento sessuale? asd

Anonimo ha detto...

Allora, se è vero (e perchè dovrei dubitarne?) che i prezzi sono inferiori a Baonelli, c'è, sicuramente, la voglia di realizzare un sogno d'infanzia e/o il gusto di essere SUPERconsiderati.

Armaduk ha detto...

Allora: vedo un mio caro amico a lucca. Domanda di rito:"Cosa stai facendo?"
-"Uhm, sto lavorando per gli stati uniti..." Mi risponde con una punta d'orgoglio.
-"Ow, fantastico!" faccio io "Di cosa si tratta?"
-"Beh, cerca di capire, sai com'è... non ne posso parlare."
-"Ah, vero. Ma la storia com'è, ti piace?"
-"La storia l'ha scritta X..."
"X? Non lo conosco. Comunque ti piace, vero?"
Mi si avvicina e mi sussurra con aria complice:" La storia è una cazzata..."
-"..."
-"...però intanto lavoro per gli stati uniti!"
-"Già."
-"Già."

Ecco, è questo che non capisco.

Anonimo ha detto...

Un nostro caro e comune amico che amava Tex (do you remember?), è finito a lavorare ala Bonelli.
Magari adesso la cosa la prende più con filosofia e cinismo, ma all'inizio ne era orgoglioso.

Immagino che il meccanismo mentale del tuo amico sia, più o meno, lo stesso.

Design270 ha detto...

vabbè ma è lavoro o no? Uno fa fumetti e l'altro fa l'autore, uno fa l'operaio e l'altro fa l'artista, son proprio universi diversi.
Poi vuoi mettere il prestigio?
- Io lavoro per la casa editrice dell'uomo ragno
- wow!
- Io invece lavoro su Dampyr
- Dampyr chi??? mavaacagare

Armaduk ha detto...

Ma se l'uomo ragno è quasi pure peggio di dampyr!! Minchia, e posso capire Batman che una storia su 8569 è pure buona, ma l'uomo ragno dovrebbe far cagare chiunque abbia superato i 14 anni.

Design270 ha detto...

spero tu ti renda conto di con chi stai parlando, sfondi una porta APERTISSIMA, non lavorerei con il "Conte" se non la pensassi come te, ma in ogni caso non parlo di bellezza delle storie, la parola che ho usato è PRESTIGIO.

Antonio ha detto...

Le mie ragioni?

1) Siamo esterofili,
2) ti pagano meglio di TUTTI i non Bonelli,
3) per arrivare in Bonelli devi farti un mazzo tanto
4) in Bonelli devi seguire una marea di regole.

Da non disegnatore, mi interesserebbe piu' scrivere i fumetti USA che non quelli italiani, che trovo piu' stagnanti e meno facili da "cambiare".
Voglio dire, al di la' del valore, un Arkham Asylum di Tex si puo' fare? E un Dark Knight Returns?

Susanna Raule ha detto...

Mai capita questa cosa del prestigio e anche il mio padrone di casa non la capisce bene. Lui insiste per i contanti. Bho.

Armaduk ha detto...

@sandro: Si. ma all'epoca il nostro amico aveva 20 anni. Adesso infatti è cresciuto.

@andrea: prestigio? ma... ma... boh?

@antonio:
1) Siamo esterofili- mmmm... ok.
2) ti pagano meglio di TUTTI i non Bonelli e va bene.
3) per arrivare in Bonelli devi farti un mazzo tanto in effetti più del mazzo che ti devi fare per lavorare con marvel/dc
4) in Bonelli devi seguire una marea di regole anche lavorando con marvel/dc

al di la' del valore, un Arkham Asylum di Tex si puo' fare? E un Dark Knight Returns?
No, ma neanche negli states. Sono eccezioni. E comunque non le fanno fare certo a noi.
Altro che prestigio.

danieletomasi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
danieletomasi ha detto...

No, il motivo principale e' la passione da lettore, l'aver amato quei personaggi e quella NewYork.
Punto.
I soldi vengono dopo, il prestigio viene dopo, la prima motivazione e' il piacere di aver "matitato" una storia che, per quanto brutta, e' parte di quel... come dire... complesso di cose che ha nutrito la tua fantasia di lettore appassionato.

Armaduk ha detto...

Mah... E' un'ipotesi che anch'io avevo preso in considerazione e non farebbe una grinza se non ci fosse quel "per quanto brutta". Voglio dire che si suppone che ad una certa età il senso critico di un autore sia abbastanza sviluppato da mettere la solidità del soggetto e della cseneggiatura fra gli elementi prioritari nella scelta di un lavoro.
Personalmente ho lavorato più di una volta su sceneggiature che ritenevo stupide o quanto meno infantili e la cosa si è rivelata una vera e propria sofferenza che è durata per tutto il periodo del lavoro. E' per questo che ormai da qualche anno ho deciso di accettare solo quei lavori la cui sceneggiatura mi convinceva.

Susanna Raule ha detto...

E' per questo che ormai da qualche anno ho deciso di accettare solo quei lavori la cui sceneggiatura mi convinceva.

e anche che facevano in modo che la tua vita sessuale continuasse ad esistere.

Armaduk ha detto...

Beh, per pura fortuna (averi usato il termine "culo" ma avrebbe potuto dare adito a fraintendimenti) le due cose sembrano coincidere

Comunque mi stai forse dicendo che se la mia sceneggiatrice preferita avesse scritto emerite cavolate anzichè soggetti dall'alto valore artistico nonchè dalla prosa sopraffina la mia vita sessuale ne avrebbe risentito?

danieletomasi ha detto...

Voglio dire che si suppone che ad una certa età il senso critico di un autore sia abbastanza sviluppato da mettere la solidità del soggetto e della sceneggiatura fra gli elementi prioritari nella scelta di un lavoro.
Personalmente ho lavorato più di una volta su sceneggiature che ritenevo stupide o quanto meno infantili e la cosa si è rivelata una vera e propria sofferenza che è durata per tutto il periodo del lavoro. E' per questo che ormai da qualche anno ho deciso di accettare solo quei lavori la cui sceneggiatura mi convinceva.


Ok, ho quotato quasi tutto per poter evidenziare i tre elementi. Il punto e'che quel tuo amico, come tanti altri, non ha solo la passione per il Fumetto, ma anche, e forse soprattutto, per il fumetto USA, per cui non puoi pensare solo che stia facendo il professionista, prevalentemente lui la vede come entrare a lavorare nella fabbrica dei suoi giocattoli preferiti. L'unico modo per capirlo e' che tu trovi qualcosa per cui la tua passione di diversi anni fa (tanti o pochi fai tu) non sia ancora scemata, cioe' qualcosa che ancora ti piaccia, e pensare se non saresti felice di averci a che fare, nonostante ti accorga della vacuita' o stupidita' di qualche cosa. Non e' detto che sia qualcosa di artistico, puo' essere un cibo, sai che ha un contenuto in grassi (tanto per dire) che non puo' farti che male, ma ne sei cosi' appassionato che te lo gusti. Oppure puo' essere una donna, una bella attrice che tuttora ti piace, anche se ti sei accorto che fa discorsi scemi o noiosi, beh, poffarbacco, dimmi che non ti ci metteresti!!!
Certo poi, dopo piu' o meno tempo, questa passione potrebbe scemare, o comunque la presenza di quell'elemento di disturbo (l'insensatezza delle sceneggiature, l'ingrediente del cibo, i discorsi della tipa, per stare negli esempi) potrebbe diventare troppo fastidiosa, ed a quel punto, come dicevi tu per il lavoro, rifiuti (le sceneggiature, il cibo, la tipa). Pero' devi dare il tempo a quel tuo amico di "sfogare" la passione.
Ma poi, se e' davvero forte, potrebbe essere sempre piu' forte di quegli elementi di disturbo, ed annullarli.
Resta il fatto che e' questione di passione.